Geocosmia: sintesi fra lo spigoloso ed il rotondo

Quando l'ispettore adetto per i consigli per la razionalizzazione è tornato dalla sua visita dal professor Eulenburg, ha sudato come una fontana. Lui stesso, infatti, aveva proposto, l'altra settimana, nella seduta sui finanziamenti d'istituto, di tagliare radicalmenti tutti i contributi per la cattedra del dottor Eulenburgs per geocosmia applicata presso l'istituto astrofisico, ed era lui che aveva deciso di andare a verificare di persona ancora un'ultima volta, ed ufficialmente, la totale inutilità di tale cattedra, per non, in futuro, avere rogne burocratiche. "Non mi farò ingannare o impressionare, ci andrò io stesso", aveva dichiarato, molto sicuro di se.
Nel frattempo l'ispettore ha fatto la sua visita e da allora per lui la geocosmia è diventata la materia della più vitale importanza di tutta l'università, anzi, lui adesso si licenzierebbe da solo, se questo fosse l'unico modo di garantire la base finanziaria per le ricerche del professor Eulenburg.
L'ispettore, che di solito si sa esprimere chiaramente e categoricamente, oggi nella seduta non trova le parole adatte dopo la sua visita da Eulenburg. Gli altri lo devono sollecitare più volte di raccontare tutto da capo, passo dopo passo, sperando così di capire cos'è successo, e finalmente l'ispettore, balbuziente e tutto sudato, racconta, che quando è entrato nel grande studio, il professore per geocosmia applicata gli è stato subito antipatico. In quel periodo Eulenburg stava sviluppando un solido megastortigliato, tre volte rotigliato, come l'ispettore ha compreso più tardi, che diventa colorato e spigolato d'azzurro quando viene a contatto con un mouse, circondato da sette assistenti che erano antipatici tanto quanto il professore stesso, e che svolazzavano intorno al professore come delle api isteriche.


Due assistenti stavano scrivendo ininterrottamente formule matematiche sulla lavagna, e l'uno cancellava sempre quello che l'altro aveva scritto per aver posto per scrivee a sua volta. Contemporaneamente un terzo assistente trainava spessi rulli di cartone colorato su e giù per le scale, il quarto spingeva carri interi di colla su e giù per i corridori, il quinto disegnava come un matto delle figurine geometriche, triangoli, quadrati, pentagoni, esagoni, su innumerevoli fogli poggiati per terra, il sesto attaccava tanti fili al soffitto per poi poter appendere il solido megastortigliato come se galeggiasse nello spazio, e nell'altro angolo della stanza il settimo assistente faceva caffè per tutti, una caffetiera dopo l'altra. "Non si sono neanche voltati quandi sono entrato in quella stanza, hanno fatto finta di non vedermi", aggiunge l'ispettore.

"Geometria è la scienza di oggetti eterni"
PLATO


Questa frase era scritta in lettere dorate sopra la lavagna. Finalmente il professor Eulenburg ha interotto i suoi calcoli, dicendo all'ispettore:
"La geocosmia, filosoficamente parlando, è l'arte di depositare la terra nell'universo, e, parlando aritmeticamente, l'applicazione della geometria per unire costruttivamente lo spigoloso col rotondo. Con lo sguardo sul e attraverso il solido si ottengono sempre nuove visioni. Se la geometria fosse un'ersperienza diretta, come lo è quì da noi, tutti i problemi di tutti gli umani si risolverebbero prima o poi, perchè nella geometria tali problemi non esistono, e persino la problematica del punto di vista nella geometria può essere risolta sempre con una semplice trasformazione di coordinate."

"Uno diventa due, due diventa tre, e tre diventa diecimila cose."
LAO TSE


A questo punto l'assistente che preparava il caffè ha esclamato:
"La coscienza della natura geometrica e matematica delle cose era da sempre, già dai greci antichi, la base della filosofia - l'amore per la verità. Questo concetto accompagna tutto il pensiero occidentale fino ad oggi, all'inizio del terzo millennio. Tutto ciò che è misurabile e dicibile nella lingua della matematica ha ottenuto così autorità scientifica e viene preso per realtà."
"Però nuvole non sono sfere, alberi non sono coni ed i fiori sui prati non sono linee parallele", ha aggiunto l'altro assistente che con un mestolo enorme versava la colla da un carro nell'altro, "il pensiero che si è sviluppato nell'occidente fu sempre di più un processo di astrazione. Per poter pensare alla natura e quindi ricrearla, un tale pensiero deve distanziarsi da essa, contrastandola. Ciò funziona solo quando lo spirito umano viene costretto ad un pensiero matematicamente unidirezionale e con spietata logicità, un tipo di pensiero che all'interno della natura non è riscontrabile da nessuna parte. Quindi anche le forme, che vengono prodotte da un simile pensiero, non esistono in natura, essendo astratte, geometriche e spigolose, mentre la natura, quando crea se stessa attraverso se stessa, non usando pensieri di questo tipo, fa forme vive, rotonde, frattali."
L'assistente che disegnava con pennerelli colorati i triangoli, quadrati, pentagoni, esagoni, ha interrotto brevemente la sua attività per dire, che i solidi geocosmici completano la realtà rotonda della natura con forme spigolose, ma che essi completano allo stesso tempo anche la realtà spigolosa della tecnica con forme rotonde.
All'improvviso, senza alcun motivo apparente, il professor Eulenburg ha chiesto con espressione pensosa: "ma perchè l'essenza dell'essere produce forme così complesse come lo spazio con tutte le stelle e non qualcosa di semplice come un cubo geometrico?" - per darsi la risposto dopo una breve pausa: "perchè l'universo è più bello di un cubo."

Un'altro assistente del professore ha detto: "l'antagonismo fra natura, ambiente, umanità e scienza, tecnologia, matematica è diventato particolarmente chiaro alla fine del secondo millennio. Oggi ci sono degli attegiamenti paradossali, quando si vuole contemporaneamente una vita naturale e raggiungere dall'altro lato una vita tecnologicamente sempre più evoluta: nessuno vuole inquinare i fiumi e mangiare verdure contaminate, ma non si vuole neanche fare a meno di certe comodità della vita moderna, dalla macchina, al computer, alla televisione - la vita è organizzata in tal modo, che l'eliminazione di innumerevole novità tecniche, in pratica, sembra ormai neanche più possibile. Solo una riconciliazione fra natura e tecnica sarebbe una buona soluzione."
Ininterrottamente il professor Eulenburg ed i suoi sette assistenti cadevano dalle loro sedie, talmente erano esausti.
Essere coscienti del modo, in cui la terra è situata nel cosmo, ci da una visione più generale, un capire più vasto delle cose e quindi forse un uso più cosciente della tecnica e della natura. Potrebbe ispirarci a nuove, pacifiche iniziative di ampio respiro fra uomo e cosmo, l'istallazione all'interno, sopra e davanti a palazzi pubblici di grandi solidi colorati montati in modo da poter girare. Così costantemente si terrebbe in mente il cosmo in modo semplice, intuitivo, sereno.
L'ispettore racconta che il professor Eulenburg lo ha condotto in una sala molto più grande, nella quale roteavano attorno alla loro asse parecchi solidi già realizzati, appesi al soffitto con sottili fili di differente lunghezze. Tutti gli spigoli ed i lati danzanti di questi oggetti filigrani e simmetriche, che a volte nascondevano, a volte presentavano altre parti di solidi roteanti nel senso opposto, a tratti, lo hanno ricordato veramente il lucichio delle stelle nello spazio, ma lui è stato ben attento a non farsi entusiasmare da tutto ciò, cosa, che alla fine non gli è riuscito.
"Nuvole, onde del mare, essere viventi si muovono effettivamente", ha detto l'assistente, che ancora trainava i rotoli di cartone su e giù per le scale, "mentre, invece, macchine, aeroplani, navi si spostano sonstanzialmente in parallelo e si muovono, in se, solo poco. Movimento è cambiamento, spostamento parallele invece è solo trasporto. L'oggetto geocosmico, appeso in un punto solo, mostra a chi lo guarda, girando - quindi solo trasportato - sempre nuove vedute attraverso e all'interno di se stesso, un gioco caleidoscopico, tridimensionale, che sembra come un "movimento in se". Quindi: l'uomo, di per se qualcosa di vivo, diventa, viaggiando in macchina o in treno, meno vivo, solo trasportato, mentre il solido geocosmio, di per se qualcosa di non vivo, sembra più vivo per il suo mvimento roteante, mostrando di nuovo in modo molto intuitivo una riconciliazione riuscita fra il mondo tecnico-sintetico e la natura vivente. Ma tutto questo mostrare, cosa dimostra, rispetto all'uomo?"


L'ispettore a quel punto era confuso. Qual'era la risposta? Dov'erano i segni, dove la soluzione? Tutti gli sforzi umani, anzi, tutte le imprese in generale tendono alla fin fine alla geocosmia nella sua armonia sempre rinnovata e nuovamente spezzata. "Solo, che questa completezza", ha pensato l'ispettore, "noi non la raggiungeremo mai: da qualche parte manca sicuramente l'equilibrio. Ci sono troppi impedimenti."
Sopra la sua testa tutti i solidi continuavano a roteare come pianeti della saggiezza, e, circondato da questo movimento di forme, l'ispettore ha intuito cos'è più freddo del freddo stesso, più caldo del calore, più grande della grandezza e più piccolo del piccolo: è ciò che è più unico dell'unicità ed allo stesso tempo la cosa più generale, ed allo stesso tempo la più strana - ma in verità nessuno può dire, come mai la geocosmia di Eulenburg non dev'essere eliminata, a nessuna ragione. Ma è importantissimo che continui ad esitere.